COVID: A PAGARE I RITARDI DELLO STATO SOLO I CITTADINI

Il secondo Lockdown dovuto all’emergenza Covid-19  ha imposto la chiusura alle ore 18 di bar, ristoranti, pub, oltre che delle palestre. L’obiettivo di questa decisione è limitare le possibilità che il virus possa diffondersi tra le persone. E’ ormai chiaro che il Covid non si prende al ristorante o nei bar, altrimenti non sarebbe stato posto un orario di chiusura (prima delle 18 il virus dorme?),  ma sarebbero stati fatti chiudere completamente, ciò che pare preoccupi è il post ristorante, il post pub,….. ovvero l’obiettivo è la cd movida, gli assembramenti e i movimenti ed “incroci” delle persone tra loro… pensa, in sintesi, il Governo: se la gente non può uscire per andare a cena insieme, non ha motivo di stare insieme e dunque si limitano i momenti di diffusione del virus….

Visto così non ci sarebbe, forse, da eccepire, ma poi la realtà che è sotto gli occhi di tutti è davvero diversa e tutto, a tutti, sembra essere altra cosa.

Se poi la mattina sui mezzi pubblici, un servizio gestito dalla Pubblica Amministrazione, è palese che salta il distanziamento, che gente sconosciuta ed irrintracciabile tra loro sta attaccata l’una all’altra, “vicini vicini”,  con condizioni che favoriscono la diffusione del virus, allora è difficile comprendere l’ordine di chiusura di ristoranti, bar, pub, gelaterie,…

E’ difficile perché viene fatta sulla pelle dei lavoratori del settore, di piccoli, medi o grandi imprenditori che devono continuare a versare contributi, affitti, mutui,…. Nonostante la chiusura e soprattutto nella considerazione che il virus continuerà a diffondersi senza problemi sui mezzi pubblici per colpa dell’inefficienza di una Pubblica Amministrazione che è stata incapace di mettere in campo idee utili ad affrontare il pendolarismo nella seconda ondata.

Sì, perché i fatti sono sotto gli occhi di tutti, ma ad ogni buon conto, rivediamoli insieme.

Il 15 luglio viene lamentato sui giornali che i rientri dall’estero stanno riportando il virus e che negli aeroporti mancano i controlli con i tamponi, nel Lazio si contano 20 nuovi contagi, 10 di importazione (Il messaggero.it)

Il 16 agosto la stampa evidenzia che solo 2 aeroporti (Roma e Venezia) hanno attivato i tamponi agli aeroporti (corriere.it)

Il 20 settembre lo Spallanzani evidenzia che i pazienti Covid aumentano e che vi sono 12 persone in terapia intensiva, 10 dei quali da link provenienti da voli esteri (10 stranieri e 2 italiani), prova di come stia tornando il virus e di come si sia potuto diffondere nuovamente !!! (adnkronos.it)

Il 23 settembre tutti i mass-media denunciano l’aumento dei contagiati (agi.it)

Il 26 settembre (come se nulla stesse succedendo) riparte anche la scuola, tutti appassionatamente assaltano i mezzi pubblici, sui quali, ovviamente, saltano le distanze di sicurezza, vengono portate all’80% le presenze ammesse su ogni vettura….. e per Conte “L’Italia riparte solo se riparte la scuola !”

Il 1 ottobre si chiude anche l’esperienza dello smart working nella Pubblica Amministrazione e sugli autobus ricomincia il pendolarismo tipico delle aree metropolitane, che si unisce a quello degli studenti….

il 13 ottobre la stampa denuncia il pericolo assembramenti sui mezzi pubblici (corriere.it).

Nella seconda metà di ottobre ricomincia la “sagra” dei DPCM che porteranno alla situazione attuale, nella quale viene fatta ripartire la Didattica a Distanza dalla 2 media sino alle lezioni universitarie,….

In meno di un mese tanti soldi spesi inutilmente per i tavoli con le rotelle e poi la Scuola viene fatta chiudere!!!

Senza contare che palestre e ristoranti per poter operare devono adeguarsi a rigide norme anti-covid, salvo poi essere comunque chiusi !

E c’è di peggio… tante promesse non mantenute, il Governo non è più credibile, ci sono ancora decine di migliaia di persone in attesa della cassa integrazione di aprile, gente che non ha più soldi nei propri conti correnti e che deve pagare bollette, affitti, mutui,…

E poi la situazione degli Ospedali, promesse di assunzioni mai arrivate o insufficienti, piani Covid rimasti sulla carta e regioni chiuse non per colpa della gente, ma per l’incapacità dello Stato di creare posti letti in rianimazione, di realizzare le promesse Usca, di assumere gli “infermieri di quartiere”,…

Protestano giustamente allora ristoratori, gelatai,  lavoratori in genere, del mondo sportivo e dei servizi alla persona contro una situazione che si poteva prevedere e meglio organizzare e che ora è invece solo sulle spalle degli italiani, o meglio, di una parte di questi.

Il Governo promette i ristori… ma a quasi un mese dalla chiusura  (12 novembre) ci risulta che i collaboratori sportivi non hanno ancora ricevuto il ristoro promesso, né tanto meno è arrivata la cassa integrazione per cuochi e camerieri,…  e allora la rabbia, laddove non anche la fame, prende a ragione il sopravvento,… in un cartello di protesta c’era scritto “Se non ci ammazza il Covid, ci pensa il Governo” e come dargli torto ?

Al 13 novembre la situazione sui mezzi pubblici è la medesima, tutto è lasciato al buon senso dei cittadini, come denuncia anche l’Onle Raffaele Trano, componente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati (Aprilianews.it)

In buona sostanza a pagare la disorganizzazione degli apparati statali sono sempre e solo i cittadini !!!

Se si decide di far chiudere delle attività si devono eliminare tutti i laccioli burocratici e si deve subito versare i ristori, ma non è stato, per ora, così e forse, non sarà così neanche questa volta !